RALF di Maurizio J. Bruno Tabula Fati Editore Cercalo su Google col suo ISBN: 9788874757862
RALF è un romanzo ambientato negli ambienti di ricerca universitari di un futuro molto vicino. Sebbene la trama sia sostenuta da un ritmo veloce e incalzante, con vicende e situazioni tipiche di una spy-story, alla base del libro ci sono alcune affascinanti teorie che lo rendono più interessante di un puro volume di Science Fiction. Da un punto di vista narrativo, la storia racconta due vicende parallele che si svolgono in due diverse università, una in Italia ed una negli Stati Uniti, legate tra loro da un comune denominatore. Entrambi i gruppi di ricerca svolgono infatti esperimenti sull’Intelligenza Artificiale, anche se applicata a settori diversi: la robotica in Italia e qualcosa di simile alla realtà virtuale negli States. RALF è appunto in nome del piccolo robot realizzato in Italia dal giovane ingegnere Marco Ranieri. La sparizione di preziose informazioni dal laboratorio italiano, e il sabotaggio del centro di calcolo statunitense rivelano improvvisamente ai giovani studiosi che portano avanti le due ricerche l’inaspettato interesse di qualcuno per i loro esperimenti, apparentemente innocui e puramente accademici. Come si verrà poi a scoprire, ad interessarsi di queste ricerche sono due distinti gruppi di persone, entrambi spaventati dall’idea che il grosso impulso dato dagli scienziati alle ricerche sull’Intelligenza Artificiale possa portare rapidamente alla creazione di entità così realistiche da poter essere considerate una vera e propria forma di vita: dopotutto un piccolo robot in grado di cercarsi da solo l’energia di cui ha bisogno per sopravvivere ed un centinaio di interlocutori virtuali in grado di chattare con un uomo seduto di fronte alla tastiera di un calcolatore senza che questi riesca a rendersi conto che non sta parlando con un suo simile ma con un software intelligente, non sono forse da considerarsi vivi? I malintenzionati temono, per motivi diversi, che, se queste convinzioni diventassero l’opinione comune della gente le autorità internazionali sarebbero costrette a regolamentare l’utilizzo di queste tecnologie, a limitarne fortemente l’uso a scopo militare e a proteggere e preservare le nuove forme di vita nate da queste ricerche, come già avvenuto in passato per la biogenetica e per simili discipline. È proprio il timore della nascita della cosiddetta Cyber-etica a spingere questi fanatici a sabotare le ricerche da un lato, e ad impadronirsi dei risultati raccolti dall’altro. Ma se le mire dei soliti gruppi terroristici e degli accesi militaristi sono quelle alle quali ci hanno abituato da sempre gli Action-Book americani, la novità del romanzo sta nell’entrata in gioco di un’insolita e quanto meno sorprendente organizzazione segreta, la HOPE, Hidden Organization for the Peace on the Earth, che non si prefigge, come tante altre prima di lei, il “solito” dominio del mondo, quanto invece la apparentemente più nobile diffusione della Pace sul nostro pianeta. Ma il bene non sta mai tutto da una parte, e il lettore scoprirà ben presto che la fantomatica HOPE non nasce proprio per scopi benefici, ma è stata voluta e creata a tavolino da un manipolo di potenti industriali di tutto il mondo, produttori di frigoriferi, telefonini e I-Pod, col poco nobile scopo di diffondere sempre più il modello consumistico occidentale, ed aumentare così i propri mercati, che possono prendere piede soltanto laddove regnano pace e tranquillità e soprattutto benessere. Caratteristica interessante del romanzo è la grande attenzione ai personaggi, così studiati che, a volte, le avvincenti vicende della trama sembrano soltanto una scusa per dar modo al lettore di conoscere ed innamorarsi dei protagonisti del libro. E fra i tanti personaggi, tutti comunque ben delineati, primeggia l’interessante affresco della complicata vita di coppia di Marco e Lisa, due giovani ingegneri italiani che cercano, non senza qualche difficoltà, di far convivere le loro forti personalità col sentimento che li lega e con la caparbietà di entrambi, che li spinge a non rinunciare alle loro abitudini ed alle loro aspirazioni, neppure in nome del loro amore. Chi vincerà? HOPE o i ricercatori? L’amore oppure la ragione? Beh, forse per saperlo vale la pena di leggere il libro! Un libro che guarda al futuro prossimo, e ci propone già oggi gli interrogativi che domani forse saranno realtà.
