Parlare di attualità attraverso la mia rubrica "occasioni d'inchiostro", una attualità letteraria che vede le mie riflessioni rivolgersi verso il romanzo di Enzo Sodano dal titolo "blackout", un racconto crudo, reale delle periferie italiane, di tutte le periferie, come possono essere quelle napoletane, romane, milanesi, bolognesi e via dicendo. Perchè le periferie si assomigliano tutte e tutte raccontano e nascondono delle storie, spesso, troppo spesso al limite. Nel romanzo "blackout" ci sono delle storie tragiche, che hanno come sottotraccia anche un qualcosa di poetico e maestoso. La voglia di riscatto, la voglia di farsi vendetta, la voglia irrefrenabile di rivalsa. In queste periferie di "blackout" ci sono persone che racchiudono in sè tutto il male e tutto il bene del mondo, ognuna di esse rappresenta una categoria, ognuna di esse racconta il dissolversi della società tra ricerca del nulla e esaltazione della violenza e della prevaricazione. All'improvviso un "blackout" sconvolge le vite di queste persone, portandole in altre direzioni. Un "blackout" che rimescola le carte della propria vita. Ci vorrebbe davvero un "blackout" per tutti per resettare il male e permettere a tutti di liberarsi dalle catene dei mali delle periferie per riuscire poi a cercare nuovi ricollocamenti nel mondo. Le periferie fonte di sogni, di degrado, di abbandono, ma anche inesauribile fonte di riscatto e di perdono.
