Grazie all'autore di aver rilasciato la sua intervista ai microfoni di Good Job alla Fiera del Libro di Firenze. Ma adesso ci dedica del tempo anche a noi di Nuuuuz.com perché ha tanto da raccontarci! Prestissimo l'intervista potrà esser letta anche sul Giornale il 'Nuovo Picchio'.
Buona Lettura!
1. Parlaci un po di te, chi sei e cosa fai nella vita?
Non sono uno scrittore di professione, se è questo che vuoi sapere. Rappresento il sogno realizzato di Checco Zalone...Ho il posto fisso, e nei momenti liberi, concedo sfogo ai personaggi presenti nella mia testa cercando di scrivere delle storie degne di tale nome.
2. In che situazione ami scrivere i tuoi libri? Di notte, di giorno, in viaggio, in una stanza particolare o in un momento preciso della giornata?
Leggo dappertutto, ma quando si tratta di scrivere, vado a rintanarmi nel mio piccolo appartamento fiorentino, perlopiù in stanza da letto. La storia di Santino Capareola è stata concepita però in una piccola camera, condivisa tra le altre cose con uno dei miei migliori amici, un ragazzo palermitano, ma di lui parleremo più avanti.
3. Come nasce la tua opera?
Lo Sfasciafamiglie, così come tutte le storie che adoro scrivere, nasce da un paradosso narrativo, in questo caso, quello dell'aspirante Santo che tira a campare facendo saltare matrimoni. I forti contrasti, se ben elaborati, possono dare a vita a storie e vicende estremamente interessanti.
4. Per descrivere i protagonisti del tuo racconto a chi ti sei riferito nella vita reale? Esistono o sono frutto della tua fantasia? Se sono il frutto della tua fantasia, come li hai costruiti i discorsi ed i comportamenti di chi non è mai esistito? Ti sei appoggiato a qualche frammento di razionalità?
Un forte impulso a uno dei personaggi del mio romanzo è stato dato proprio da Andrea Parrinello (uno che farà tanta strada in teatro), il mio caro amico palermitano. Per il resto, mi sono limitato a prestare ascolto ai personaggi presenti nella mia testa. Lo so, è strano, ma ti assicuro che è proprio così. Il bambino de "IL SESTO SENSO" vedeva persone morte? Bene, io vedo persone , fin troppo vive, sulla carta.
5. Cosa ti ha dato principalmente l'ispirazione per la scrittura del tuo libro?
Come ho già detto prima, adoro i contrasti, quelli belli forti. Il processo creativo che porta alla stesura di una narrazione è semplice per chi lo intraprende mentre un po' meno invece risulta esserlo, per tutti coloro che cercano di comprenderne il senso osservando con occhio distaccato. La narrativa è la libertà che viaggia libera, senza freni. La fonte ispiratrice può essere un piccolo dettaglio insignificante o anche una ricca sequenza di immagini, se non addirittura un semplice suono. Insomma non esiste una verità assoluta.
6. Quando hai incominciato a scrivere?
Avevo all'incirca undici anni quando afferrai per la prima volta la penna, cercando di dare voce ai personaggi e alle storie presenti nel mio immaginario. Ero un bambino timido che cercava di trarre forza vitale dalle narrazioni.
7. Eri sicuro di diventare uno scrittore?
Non lo ero allora, e non lo sono neanche adesso. Per me la scrittura è puro divertimento creativo...una sorta di bacchetta magica che consente di spostarmi in realtà parallele, dove tutto può essere possibile. Il mestiere dello scrittore lo lascio volentieri ad altri. La scrittura, per me, è puro amore, e non professione.
8. Ci sono scrittori disciplinari, metodici, che stilano scalette e rileggono mille volte i loro scritti e autori che istintivamente buttano giù frasi su frasi fino a comporre un romanzo. Tu? Che scrittore sei?
Io sono una via di mezzo. Non esiste una verità assoluta. Mi limito a dare voce ai miei personaggi; concedendo loro ampi margini di manovra narrativa.
9. Quante storie, romanzi, racconti, libri e-book hai scritto finora?
Ne ho scritti tanti, ma "LO SFASCIAFAMIGLIE", per ora, è l'unico pubblicato. Gli altri li conservo nel cassetto, per ora. Domani? Chissà, dopotutto, i cassetti, di tanto in tanto, vanno aperti.
10. Qual è il tuo pubblico ideale? A chi lettore pensi quando scrivi?
Ho sempre scritto storie che avrei voluto trovare negli scaffali delle librerie, e continuerò a farlo. Scrivo per me stesso e per tutti coloro che vogliono approcciarsi a una narrazione con un bel sorriso stampato sulle labbra.
11. Prossimamente... cosa hai in programma?
Voglio continuare a divertirmi, creando tante altre storie. Nel frattempo, non vi rimane che fare i bravi!
