Non è semplice rispondere alla domanda su cosa mi attendo dalla partecipazione alla fiera
Di primo acchito la risposta sarebbe: farmi conoscere e cercare di far passare alcuni dei messaggi che ho indicato anche nella precedente mail.
Io sono e resto convinto che non si può comprendere il presente ed evitare che si ripetano certi errori, siano molto importante capire come e perché sono accaduti certi fatti
Io sogno e desidero un dibattito aperto su questi temi, con riflessioni su quelli che possono essere per me i passaggi più significativi dei due libri da me scritti: non penso certo ad una lezione di storia, bensì ad una riflessione comune
Ho già avuto queste esperienze in diverse occasioni e devo dire che sentirmi rispondere che "queste cose non le sapevo" o che "non avevo mai compreso questi fatti" o "la passione che emani parlando di certe tematiche è molto coinvolgente" è stato per me molto gratificante.
Paolo Arigotti
Nato a Cagliari il 26 maggio 1973, Paolo Arigotti si laurea in Giurisprudenza nel 1998, prendendo servizio
poco più di un anno dopo nella pubblica amministrazione.
Da sempre appassionato di storia, viaggi, lettura, scrittura e cinema, fa il suo esordio nel mondo letterario
con il romanzo Un triangolo rosa, edizioni Progetto cultura 2015, recentemente premiato con diploma
d’onore della giuria per la narrativa edita nell’ambito del concorso internazionale Il Molinello 2016.
Due sorelle molto speciali è il suo secondo lavoro dato alle stampe e come sempre l’autore ha trovato il
modo di conciliare alcune delle sue grandi passioni, quali storia, diritti civili, passione per i viaggi, inseriti in
una trama che tiene il lettore col fiato sospeso fino alle ultime pagine.
Due sorelle molto speciali di Paolo Arigotti
Il racconto prende avvio dal ritrovamento di alcuni vecchi fogli ingialliti.
La trama vede come protagoniste assolute due donne, sorelle gemelle, nate in
una nobile e ricca famiglia della Germania ai primi del novecento.
I personaggi sono frutto della mia fantasia, ma immersi in un contesto storico
reale, per la ricostruzione del quale mi sono documentato con ogni cura,
approfittando della mia grande passione per la materia e del prezioso aiuto di
associazioni a tutela dei diritti delle persone disabili.
L'ambientazione è quella della fine dell’impero tedesco e del primo
dopoguerra, fino ad arrivare agli anni del nazifascismo; saranno proprio tali regimi ad
avere un ruolo determinante nel destino di Elene e Johanna, le due eroine della trama.
Non mancano riferimenti storici ai principali fatti di quegli anni, a cominciare
dall’evoluzione delle cosiddette teorie eugenetiche, rivolte alla ricerca della
perfezione e purezza della razza, all’origine dei folli progetti nazisti di sterminio della
vite giudicate “indegne di essere vissute”.
Le due sorelle scelgono di abbandonare, sia pure in tempi diversi, la Germania:
Johanna si stabilisce in Italia a metà degli anni venti per seguire i suoi studi, mentre
Elene, dopo essersi sposata, lascerà la Germania nel 1933, dopo l’avvento al potere di
Hitler.
Circa un anno dopo, Elene da alla luce due gemelle, una delle quali affetta
dalla sindrome di Down.
La madre – donna di grande cultura ed indipendenza – compie una scelta per
quei tempi rivoluzionaria, rigettando pregiudizi ed ignoranza che circondavano
all’epoca la condizione di diversità: avvia – sostenuta in questo dal marito e dalla
sorella - un coraggioso percorso personale di sviluppo ed educazione per la figlia,
divenendo un’antesignana dei più moderni approcci a tale problematica ed un punto
di riferimento per tante altre mamme di bambini “diversi”.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale non sembra cambiare le cose, finché
il marito di Elene non viene richiamato alle armi in patria.
I genitori sono venuti a conoscenza dei terrificanti piani di morte nazisti contro
le persone affette da disabilità mentale (cd. Aktion T4) e temono che un rientro in
Germania possa mettere a rischio la vita stessa della loro piccola Sara.
Grazie all’aiuto ed al sacrificio della sorella di Elene, Johanna, a sua volta
legatissima alle nipotine, tale pericolo sarà scongiurato in un primo momento, ma la
polizia nazista – dopo che Johanna muore in un bombardamento - scopre il loro
escamotage ed obbliga Elene – sulla scia di eventi imprevisti ed imprevedibili – a
riparare in Svizzera, dove rimarrà fino al termine della guerra.
Sarà decisivo in questo l’aiuto di alcuni co protagonisti, come la principessa e
Valentina, amica e compagna di Johanna; un aiuto provvidenziale contribuirà a dare
una svolta decisiva agli eventi.
Volendo tracciare un brevissimo profilo dei principali attori della trama,
comincerò da Elene e Johanna, le due sorelle legatissime tra loro che affronteranno assieme la vita e le avversità; Herbert, il marito di Elene, uomo coraggioso e devoto,
profondamento innamorato della moglie e della famiglia; la principessa, amica di
Elene e Johanna, che non risparmierà impegno ed energie per venire in loro aiuto;
Valentina, amica e compagna di Johanna, al fianco di Elene nei momenti più difficili;
Sara, l’amata nutrice di Elene e Johanna, che farà di loro due splendide donne;
Alfredo Olmi, l’amico poliziotto ed infine (non certo in ordine di importanza) Maria
e Sara, le due figlie gemelle di Elene educate all’amore ed allo sviluppo delle proprie
potenzialità, che permetteranno proprio a quest’ultima di salvare madre e sorella
quando tutto sembrava perduto.
Completano il quadro alcuni personaggi sicuramente “negativi” che coi loro
pregiudizi e cieco servilismo alle logiche del potere, assumono un ruolo decisivo nel
dare una svolta agli eventi.
La fine della guerra, coi suoi tragici strascichi, aprirà nuove prospettive, fino ad
arrivare ai giorni nostri, con una spiegazione finale, forse inattesa, di alcuni eventi
fino a quel momento misteriosi.